Bibliote-cari in piazza il Primo maggio a Modena.

Il Primo maggio di quest’anno a Modena era stato organizzato nel pomeriggio per consentire alle varie sigle sindacali di partecipare alla manifestazione nazionale di Bologna alla quale presenziavano i segretari generali di  Cgil, Cisl e Uil.

Il programma prevedeva un breve corteo, alle quattro del pomeriggio, prima del solito comizio dal palco allestito in Piazza Grande. Quest’anno anche le sedie davanti al palco hanno piazzato, segno che l’età dei partecipanti si allunga sempre di più.

Da largo San Giorgio (via Farini) parte il corteo aperto dalla banda musicale, parte in anticipo e raggiunge Piazza Grande ben prima delle quattro e mezza previste.

20190501_183118Ad un certo punto, da piazza Torre, arriva un gruppo di una quindicina di persone con uno striscione e la sagoma di un tizio vestito anni ’30. Il tizio è Antonio Delfini, colui che dà il nome alla più grande e frequentata biblioteca di Modena mentre lo striscione recita «Bibliote-cari». Sono i lavoratori, da tempo esternalizzati (cooperative) delle biblioteche comunali. Sono quelli di cui si parla tanto anche sui giornali ma che fin’ora non avevano ancora preso parola direttamente né si erano fatti vedere pubblicamente. Sono lavoratori della cooperativa Open Group la quale ha appena perso l’appalto per le biblioteche comunali a favore di un’altra cooperativa, Le Macchine Celibi, con un’offerta al ribasso del 14%.

Arrivati sul ciglio di Piazza Grande vengono fermati da un funzionario della Digos. Parlottano, pensavano di seguire il “corteo” del Primo maggio ma questo è partito prima e sono arrivati dopo. Ad un certo punto interviene anche Cesare Pizzolla segretario cittadino della Fiom/Cgil e ai lavoratori viene finalmente “permesso” di entrare in piazza.

Il volantino che spiega le loro preoccupazioni (foto sotto) finisce in pochi istanti e, tra le persone in piazza, sembra esserci molto interesse per la vicenda. C’è anche il sindaco sul palco. Si vocifera che, finiti i comizi, scenderà e scambierà quattro parole pure con loro. Siamo pur sempre nel bel mezzo della campagna elettorale più incerta della storia recente della città.

Muzzarelli scenderà e li ignorerà e non è detto che a loro stia pure bene così.

IMG-20190501-WA0065